Dispacci dai Caraibi
Quodlibet / Humboldt 2015
Con un saggio fotografico di Stefano Graziani
I Caraibi sono il luogo in cui si sono giocati i destini dei grandi imperi coloniali ed è nato il mondo come lo conosciamo oggi: un crogiolo di razze, culture e lingue che si sono ibridate, confuse e reinventate. In questo viaggio nelle isole di St. Lucia, Trinidad e Martinica, Matteo Campagnoli e il fotografo Stefano Graziani hanno incontrato non solo luccicanti distese di sabbia e palme da cocco, ma anche diavoli blu, ammiragli inglesi e tassisti creoli, bidoni di petrolio convertiti in strumenti musicali e piantagioni trasformate in principeschi resort, cantanti di soca e schiavi in fuga, uomini pipistrello e corsari normanni, templi indiani e il carnevale più famoso di tutte le Antille, turisti da crociera e avventurieri alla folle ricerca dell'Eldorado. Liberati dal cliché di un paesaggio da cartolina, i Caraibi vengono finalmente restituiti alla loro proteiforme complessità attraverso un gioco di rimandi tra presente e passato, tra natura e cultura, tra la Storia e le storie di una manciata di scrittori che in pochi anni hanno saputo ridisegnare l’intera mappa della letteratura contemporanea: Earl Lovelace, V.S. Naipaul, Aimé Césaire, Édouard Glissant, Patrick Chamoiseau e soprattutto Derek Walcott, che del viaggio è stato il nume tutelare.
Francesco Migliaccio su doppiozero >
Dioniso a Tebe
Dalle Baccanti di Euripide
In una notte fortunata
Casagrande 2010
Goffredo Fofi: «Se la stagione letteraria non è delle migliori, di talenti in giro ce ne sono però molti, senza l’ossessione del successo, che cercano scavano ragionano, che propongono, inventano - e ho letto da poco un vero poeta, il milanese Matteo Campagnoli edito da Casagrande».
Roberto Carnero: «...come poeta è uno dei migliori della sua generazione».
Alberto Saibene: «È bello scoprire che a Milano vive un bravo poeta come Matteo Campagnoli. Già traduttore di Brodskij e Walcott, esordisce con In una notte fortunata (Casagrande), che raccoglie una decina d’anni di lavoro in versi. La sua è una poesia al contempo raffinata e colloquiale, che spesso nasce dalla suggestione dei luoghi (Milano, il Mediterraneo e l’Europa continentale) e restituisce i sentimenti più profondi come solo i veri poeti sanno fare».